Passa ai contenuti principali

Trail dell’Antennista

Trail dell’Antennista

18 novembre 2018, 18 trail runner e un cagnolino da me guidati sino alla vetta del monte Serpeddì (Sinnai, CA – 1069 m slm) con la scusa di partecipare ad un fasullo corso per diventare Antennista Trailer…
Primo evento ufficiale per la mia pagina facebook/Blog Runner Escursionista, con un tocco di goliardia per una meta ambita da chi si avvicina alla corsa in ambiente naturale e alla mountainbike. Tanti trailer che
hanno grande esperienza maturata su salite e single track.
Per l’evento denominato Trail dell’Antennista, un percorso a bastone, semplice da seguire ma con un interessante dislivello positivo distribuito sui primi 13 km (km 26,200 totali).
In precedenza altri eventi organizzati e interamente gestiti da me ma con gruppi meno numerosi anche se su percorsi più articolati.
Dalla sera al mattino, aggiornamenti sulle condizioni meteo. Purtroppo la pioggia sembra voler rovinare i nostri piani. Decreto la mia presenza sul luogo scelto per l’incontro e confermo l’orario, ricordando che nei miei riguardi non c’è alcun obbligo. Salirò ugualmente sino in cima perché ho una missione da compiere (la sorpresa che ho tenuto segreta al gruppo dei partecipanti).
Arrivano – dalle 06:00 a.m. – alcuni messaggi che confermano le presenze. Bene, non correrò da solo.
Giunto a destinazione, iniziano ad arrivare altri messaggi e soprattutto tante automobili: il meteo ci fa un baffo! Un bel gruppo ha scelto di sfidare le intemperie. Siamo numerosi nonostante le defezioni.
Quarto d’ora accademico superato e, da bravo docente del corso che formerà gli Antennisti Trailer, invito la classe a seguirmi. Oggi niente lavoro in aula: si opera direttamente sul campo. Dopo tutto si tratta di un corso full immersion!
Giungiamo a destinazione e qui possiamo assaporare un vento gelido che non avevamo contemplato nel menù del giorno. Abbigliamento quasi invernale per le/i corsiste/i.
È il momento di svelare ai partecipanti che oggi, oltre a guadagnarsi col sudore il titolo (fasullo ed inutile) di Antennista Trailer (valido su tutto il sistema solare) posizioneremo un “Libro di vetta” sulla cima del monte
Serpeddì (Sinnai, CA).

Una brava trailer, oltre a volersi sedere al primo banco, si offre di trasportare il contenitore che custodisce questo quaderno che nel tempo raccoglierà firme e parole di chi arriverà con le proprie forze in cima al Serpeddì. Stefania P. ironizza sul suo guscio protettivo che cambia la fisionomia della sua schiena e inizia il riscaldamento. (Grazie Stefania!) Oggi sarà la versione femminile di Frodo Baggins de Il Signore degli Anelli.
Da diverso tempo questa idea si era fatta viva nella mia testa e quale miglior occasione per installare un libro di vetta se non quella di arrivare insieme ad un gruppo di scalmanati trail runner che bramano un titolo professionale inutile e fasullo? La follia è l’ingrediente principale: niente di nuovo.
È subito festa. Ancora abbracci e presentazioni. “Partiamo? Inizia a far freddo…”.

Briefing minimalista perché il percorso lo consente e alcune richieste fatte al gruppo in merito ai pit stop per ricompattare il gruppo.
Inizia l’ascesa: in 13 km arriveremo oltre i 1.000 metri, poi un comodo rientro alle auto, completamente in discesa (piccoli richiami di innocenti salite e falso piano) e chiuderemo la giornata con km 26,200.
Il gruppo parte per la destinazione. Mi scuso per non esser riuscito a far tacere Eolo, per le nuvole e la foschia che non consentono di godere pienamente del panorama promesso.
Riusciamo ugualmente ad ammirare il Golfo degli Angeli (golfo di Cagliari) e la Sella del Diavolo (vi avevo parlato di questi luoghi e della leggenda in questo articolo) e questo dà la misura del progressivo guadagno di quota.
Altri sentieri si presentano ai lati della nostra via principale e indico altri itinerari percorsi a piedi e in mountainbike.

Classe indisciplinata, ma allo stesso tempo responsabile. Alcuni avvertono la necessità di far girar bene le gambe e allora sciolgono le briglie e via, su per le salite. Pause programmate per alcuni scatti e per evitare che il gruppo si sfilacci più del dovuto.
Trailer che si cibano di corbezzoli gelidi, altri che cercano la situazione termica ideale mediante la tecnica “a cipolla” del metter e togliere indumenti all’occorrenza. Il vento ci segue come uno stalker: il tracciato non offre riparo.

Lungo la corsa fungaroli, cacciatori e alcuni proprietari terrieri fanno la loro comparsa.
Informo che le antenne (ossia la vetta) sono abili ingannatrici. “Quando crederete di esser arrivati a destinazione, sarete ancora lontani dalla vostra meta”. Sono un oracolo mancato.
Di tanto in tanto allungo il passo per raggiungere la testa del gruppo, per poi fermarmi ad attendere la parte centrale e poi scendere sino alla coda del serpentone che stiamo disegnando su questo sentiero.

Tra guida e scopa si fa qualche chilometro in più e si ha la possibilità di dividersi equamente tra i partecipanti dedicando loro tempo e attenzioni.
Ecco le mucche al pascolo. A quota 800 m slm si iniziano a vedere esemplari bovini che pascolano liberamente. Le antenne non sono così distanti, ma ricordate ciò che vi ha detto l’oracolo.
Superate le due rampe in cemento e lasciato il bivio alle nostre spalle, ancora salita e una piccola illusione generata da una breve discesa liberatoria. Indovinate: si sale ancora.

Il serpentone in asfalto che tortuosamente conduce alla vetta va saputo interpretare, sia a piedi che in mountainbike.
Ogni componente del gruppo non è di primo pelo e lo affronta con metodo e determinazione.
L’aria è sempre più fredda, colpa della perturbazione – promessa dai meteorologi – che arriva dalla Siberia.
Il vento soffia forte e chi ha scelto la rapidità di ascesa inizia a far a pugni con Eolo.

Il gruppo si ricompone a quota 1069 m slm. Lungo gli ultimi chilometri ognuno ha potuto apprezzare il vasto panorama anche grazie alle nubi che pigramente stanno liberando il cielo. Eolo ha da un lato scongiurato il rischio acquazzone, ma, dall’altro, l’effetto collaterale del suo intervento ha congelato le mani a tutti noi.
Tra foto di rito e chiacchiere di contorno stiamo iniziando a patire il freddo.

Installiamo il libro di vetta e con la quasi totale perdita di sensibilità alle mani firmiamo la prima pagina. La penna decide di ammutinare anzitempo e allora optiamo per le matite colorate. Il freddo ha fatto partire alcuni corsisti prima degli altri.
(“Aspettate il suono della campana!”.) Lungo strada, dopo esser scesi per circa tre chilometri, Alessandra A. e Antonello F. risalgono in contromano per apporre la firma sul quaderno. Adesso non sto chiudendo il gruppo in modalità scopa, ma questa è una coppia di trailer esperta e il percorso non li tradirà.
Finalmente si scende. C’è chi molla i freni e chi corre in maniera più controllata. Si parla di gare,abbigliamento, scarpe, raccontiamo aneddoti, progettiamo altre uscite e pregustiamo il terzo tempo.

Gran parte del ritorno lo faccio insieme a Melania, Tiziano e Linno-Cagnolinno, l’unico canide a diventare Antennista Trailer. Piccolo, con dna da jack russel, ha affrontato il percorso con grande agilità.
Arriviamo al punto di partenza e come tutti gli altri ci cambiamo d’abito per il terzo tempo, perchè vogliamo 
essere eleganti. Mangeremo in una pineta e gli abitanti del bosco, ormai è risaputo, tengono particolarmente all’etichetta e all’eleganza.
Dopo i chilometri non previsti, Alessandra A. e Antonello F. giungono alle proprie auto. Anche loro, per questioni di orario non potranno partecipare al banchetto. Salutiamo chi prende la via del ritorno e iniziamo a fantasticare su cibo e bevande.
Come al solito il terzo tempo mostra sempre il tentativo di voler risolvere il problema della fame nel mondo. Torte salate, panade, tramezzini, stufati, pizzette, bignè, waffles, formaggi, salsiccia… e poi fiumi di birra. Nel mio pozzetto frigo anche un’aranciata che, come da copione, resterà lì a girarsi i pollici (se li avesse lo farebbe di certo).

Mangiamo, beviamo e chiacchieriamo. La giornata è andata molto bene, oltre ogni rosea aspettativa.
Temevo che il gruppo si riducesse a quattro partecipanti e invece sono stato piacevolmente sorpreso. Prima dell’evento alcuni amici sono stati bloccati da infortuni, altri da sindrome influenzale. C’è poi chi, forse, ha optato per altre destinazioni a causa del meteo sfavorevole.
Noi abbiamo accolto a braccia aperte la sfida meteorologica, dando una bella lezione alla vocina che vorrebbe vederci comodi sul divano e siamo stati ligi al nostro dovere di trail runner e di Antennisti Trailer.
Adesso, grazie al nostro intervento professionale, il segnale radio-televisivo è perfetto. Non vogliamo applausi e onorificenze: abbiamo solo fatto il nostro lavoro.

Dal 18 novembre 2018, la P.ta Serpeddì (Sinnai, CA) ospita un libro di vetta con questo messaggio:
“Che tu abbia raggiunto la vetta di corsa, pedalando o camminando, poco importa.
Motivazione, forza e determinazione hanno costruito il tuo risultato.
Lascia un messaggio a chi, come te, ha scelto di fare un saluto alle antenne del Serpeddì e fa che dietro di te rimangano solo le tracce del tuo passaggio e non rifiuti che inquinano l’ambiente.
Oggi 18 novembre 2018, insieme ad un gruppo di trail runners, ho portato questo libro di vetta per testimoniare la nostra corsa e le future ascese alla P.ta Serpeddì.
L’evento odierno si chiama Trail dell’Antennista e da oggi, ogni volta che raggiungeremo questa cima, faremo un saluto alle antenne".
#RunnerEscursionista #TrailDellAntennista #SalutoAlleAntenne

Ringrazio – nuovamente – di cuore ogni corsista del Trail dell’Antennista per aver preso parte a questa giornata, per il sostegno che ognuno ha dato agli altri trailer, per aver collaborato all’installazione del Libro di Vetta, per il clima di festa e il Terzo Tempo che i ristoranti stellati si sognano.
Da Runner Escursionista, per ora è tutto.

Commenti

Post popolari in questo blog

Alla scoperta della compressione progressiva (BV Sport Italia)

Alla scoperta della compressione progressiva (BV Sport Italia) 17 DECEMBER 2018  ~  Amiche ed Amici di   Runner Escursionista , sono stato scelto da   BV Sport Italia   per testare l’abbigliamento sportivo studiato e realizzato dal noto brand   BV Sport. Felice e grato per la proposta, inizio ad aspettare la consegna del materiale che porterò a spasso per i sentieri. BV Sport (Booster Veines Sport) , ossia gli indumenti a compressione progressiva, graduale, differenziata per zone, che hanno cambiato il modo di intendere la vestibilità e l’utilità di gambali e non solo. Tu dici booster? E io rispondo BV Sport. Perché? La spiegazione è semplice. Il termine è diventato sinonimo di calza – o meglio gambale – a compressione perché è stata questa azienda a progettare la compressione  “intelligente” (progressiva e differenziata per aree) e realizzare questa innovativa – e ora molto diffusa – idea per noi sportivi. Se dici booster, dici   BV Sport   perché questo è il no

Marina, la MyLand (2018) e la solidarietà

Marina, la MyLand e la solidarietà 3 MAY 2018   Oggi parleremo di ultra trail running e solidarietà all’interno di un grande evento outdoor. In Sardegna, tra il 28 aprile e il 1 maggio 2018, si è svolta la MyLand MTB No Stop, affascinante avventura in moutainbike (giunta alla IV edizione) che quest’anno ha aperto i sentieri anche a chi desiderava viverli a piedi, utilizzando una traccia GPS ricevuta pochi giorni prima della manifestazione. Oggi il  Runner Escursionista  ha incontrato Marina Scibilia, in occasione della sua partecipazione alla prima edizione della MyLand Ultra Trail, che da Baradili (paese in provincia di Oristano) ha attraversato la Marmilla (subregione della Sardegna), giungendo sull’altipiano della Giara (che ospita cavalli selvatici – i Cavallini della Giara -, unica realtà europea di cavalli allo stato brado) coprendo una distanza di circa 120 km con un dislivello positivo superiore ai 2500 metri. Amante della vita all’aria aperta, dal trail run