Passa ai contenuti principali

Esterzili in (rin)corsa 2019



Esterzili in (rin)corsa (2019)

Il 27esimo giorno di ottobre 2019 segna la mia prima partecipazione alla “Esterzili in corsa” che quest’anno ha ceduto alle lusinghe dell’autunno, tradendo con un bacio (non d’addio) il mese di agosto che di consueto la ospita tra le sue calde braccia.
Decima edizione di questo trail che inaugura una nuova distanza, una long da km 19,500 conservando ugualmente la storica traccia da km 9,900.
Foto di Arnlad Aru


Il bosco Su Ertessu, sovrastato dal Monte Santa Vittoria, attende pazientemente i partecipanti di questo evento.
Questa foresta incantata si presenta come accogliente luogo per le fatiche di chi come me ama la corsa in ambiente naturale. Indeciso sino a pochi giorni prima per via di un infortunio duro a morire, comunico a Tonio - uno degli organizzatori – la mia partecipazione in veste però di non-agonista. Ho ceduto al suo invito. Non che sia stato un braccio di ferro, ci mancherebbe… Ma Tonio ed io dovevamo anche scambiare quattro chiacchiere che però alla fine abbiamo rimandato pur avendo avuto modo di salutarci come si deve.
Massimiliano mi comunica che non ci sarà a causa di un imprevisto dell’ultimo minuto. Mi dispiace e non poco.
Arrivo puntuale all’appuntamento con Gian Francesco che oggi correrà il suo secondo trail agonistico.
Ci siamo conosciuti al mio Trail dell’Antennista Night Version (trail autogestito, libero e gratuito, durante il quale abbiamo installato il secondo libro di vetta sul monte Serpeddì – Sinnai, CA). Proviene dal ciclismo, dalla corsa su asfalto e ora si trova sulla “cattiva strada”: quella giusta, i sentieri. So che farà una bella corsa: ha le carte in regola per chiudere in bellezza questo trail (e non solo).
Giunto sul posto scopro che ci sarà anche Giuseppe. Si sta riprendendo da una noiosa storta a cui ha rifilato 60 km la domenica precedente. Non posso far nessuna predica: situazione simile alla mia e identica soluzione per dimostrare al corpo che deve seguire i nostri sogni.
Si parte per Esterzili (CA) in una mattina incerta dove le nuvole appaiono indecise sul da farsi. Nebbia agli irti colli e curve che si susseguono disegnano la nostra rotta. Freccia, svolta, parcheggio individuato e conquistato. Scesi dall’auto seguiamo l’istinto e andiamo al bar. Incontriamo tanti amici ed amiche, tra cui anche i fotografi Arnaldo e Sonia. Con i loro scatti non rubano l’anima dei trailer: tutt’altro! Contribuiscono alla sua immortalità con fotogrammi pieni di emozioni. Grazie e tappetto rosso per loro che fanno tutto con incommensurabile passione.
Un caffè ristoratore, il ritiro del pacco gara e il briefing: i motori si scaldano.
Lo start proietta lo scalpitante gruppo su una prima morbida, poi più rapida, discesa con fondo umido. Si corre nell’abitato, lungo strade impreziosite dagli abitanti del paese che con un saluto, un sorriso ed un incitamento ringraziano e supportano gli atleti e rendono quindi omaggio a chi si spende per organizzare questo evento di trail running (ma non è solo una gara! È anche turismo lento! Piccola digressione, scusate: è più forte di me).
Non competitiva, ricorda Marco: non sei in gara. Dico questo a me stesso non perché sia un agonista sfegatato, anzi. Ma si sa che anche quando si vuole rispettare la forma fisica non perfetta – per usare un eufemismo – il rischio di essere fagocitati dall’entusiasmo della corsa può portarci al di là delle nostre scelte progettuali. Pianificare una corsa lenta in gara e poi riuscire nell’intento non è semplice, direi quasi un’utopia. La mia alleata in questa occasione sarà l’actioncam che indosso sul mio capo. Giro video in corsa, mi fermo per filmare chi arriva dalle retrovie e riparto. Ripeto il rito e litigo con le impostazioni della cam e talvolta con la fascia per la testa.
Scalini: prima selezione e gap che si allunga per chi ha speso diversamente le energie nei primissimi tratti del percorso. Salite in cemento, belle rampe che alcuni aggrediscono, altri invece le accolgono con umiltà e strategia per non dover far ricorso al senno di poi a metà gara.
Lasciate le vie del paese iniziamo ad assaporare i sentieri. Le suole trovano un nuovo grip su un battuto reso morbido dall’umidità e qualche breve precipitazione.
Si sale. Prima pendenza, gentile ma che alcuni affrontano con arroganza. Messi in riga dalla foga agonistica non commisurata alla preparazione atletica alcuni perdono posizioni, ma non entusiasmo. Il gruppo ormai è sfilacciato, ma il legame tra i partecipanti resta comunque indissolubile: uniti dallo start al traguardo da una grande passione.
Su e giù per i rilanci verso la schiena che ti precede, con sorpassi a sinistra o a destra senza mettere freccia o produrre inquinamento acustico con il clacson. Questo gioco porta in alto il mio cuore, che dal punto di vista poetico batte più forte perché colpito dal fascino di questa incantevole foresta. Credo però che anche il ritmo della corsa sia colpevole del battito accelerato.
Sottobosco a noi! I click dell’actioncam sono i ciak per il regista di cui oggi vesto i panni.
Questo short trail offre interessanti salite su cui misurarsi a cui seguono veloci discese dove il ritmo aumenta in maniera direttamente proporzionale all’entusiasmo che genera l’incontro con nuovi passaggi interni a questo bellissimo bosco.
Chiacchiero con chi aggancio e abbandono di volta in volta sino a giungere al quinto chilometro che ospita un gruppo di volontari aventi il compito di rifocillare e smistare i trailer sulle due distanze. È proprio in questo punto che la parola cede il passo all’azione (ma non dovrebbe essere il contrario?!). Mi fermo con i volontari, sorseggio acqua e racconto le mie impressioni sul percorso, sull’estate che di norma ospita l’evento e faccio considerazioni sull’edizione 2020. Ovviamente si parla anche del più e del meno. Al passaggio di amiche ed amici un po’ di tifo. Il cronometro procede in avanti, io no. Ho messo radici in questo luogo fatato. La luce che filtra tra i rami rende tutto magico. I profumi arricchiscono l’atmosfera e io non ho alcuna fretta. Gli amici con cui ho fatto il viaggio stanno giocando sulla km 19,5 e pur andando come missili non arriveranno di certo prima di me. Saluto i volontari e riprendo a correre e filmare. Prendo la svolta a sinistra come indicato dai segnali sul tracciato e – rullo di tamburi – un bellissimo single track ombreggiato, ondulato e veloce mi strizza l’occhio. Dedico qualche energia in più alla cavalcata. Sono in groppa alle pendici del Monte Santa Vittoria: la sua vetta mi guarda dall’alto in basso. Con questa vetta appuntamento rinviato ad una prossima occasione. Guardo le spalle di chi inseguo e supero quando possibile: nel mentre chiacchiero con perfetti sconosciuti che diventano poi “amici dei sentieri”. Se corri con una persona mai incontrata in precedenza e termini una corsa in sua compagnia molto probabilmente diventerete amici. Si creano legami condividendo passione, difficoltà e supportandosi a vicenda.
I trailer che aggancio e supero hanno una velocità di crociera molto contenuta e per quanto non voglia andar forte soprattutto in discesa incremento con naturalezza il distacco e mi ritrovo a percorrere in solitaria quasi tutta la seconda parte del tracciato. Recupero altri trailer, filmo anche la loro corsa.
Propongo un arrivo insieme, ma mi invitano a proseguire con il mio ritmo perché non vogliono scombinare i miei piani. Sì, ma quali? Sto partecipando alla non competitiva! Motivazione non accolta, un saluto affettuoso e ci diamo appuntamento in paese dove tutto ha avuto inizio.
Le gambe vanno, rallento perché l’entusiasmo ha bisogno di un freno. Sorpresa gradita al termine di una curva che offre un altro rilancio su facile discesa: trovo Arnaldo con sua reflex pronto a sparare su di me. Mi colpisce ripetutamente. Sono imbattibile e assorbo tutti gli scatti, non barcollo, tiro dritto verso di lui quasi a sfidarlo. Arnaldo risponde con sorrisi che prontamente restituisco. E che fai quando incontri un volto amico lungo il percorso? Ovviamente ti fermi per quattro chiacchiere. Mi chiede se si trovi nel punto giusto per poter confezionare un grande regalo a chi vuole un indelebile ricordo di questa meravigliosa giornata.
Foto di Arnlado Aru

Foto di Arnlado Aru

Foto di Arnlado Aru

Rispondo affermativamente. In quel punto transiteranno tutti i partecipanti di entrambe le distanze. Prima di partire lo aggiorno sulle retrovie. Da lì a pochi minuti arriveranno i trailer che ho superato nel single track. Parto nuovamente, recupero un altro runner, filmo la sua corsa, propongo un arrivo insieme con film biografico d’autore. Non crede nelle mie capacità di regista/documentarista e mi invita a non andare a bassi ritmi. Spingo di più, torno alla mia corsa naturale e arrivo nelle vie del centro storico. Un altro cecchino sulla mia strada. Sonia imbraccia la sua reflex, sfodera il sorriso di chi ti ha colto in flagrante e inizia a catturare attimi di corsa che per me, per noi, sono gli elementi essenziali di cui è fatta la felicità. Grazie Sonia!

Foto di Sonia Siddi

Foto di Sonia Siddi

Foto di Sonia Siddi


Ultime falcate, gonfiabile, annuncio con altoparlante, taglio del traguardo testimoniato dalla mia actioncam (e poi scoprirò da un altro fotografo) e abbraccio con Tonio, contento di averci regalato – insieme a tutto lo staff -una splendida giornata di sport e natura.
Metto a tacere fame e sete al punto ristoro, segue cambio d’abito per poi ritrovare volti noti e illustri sconosciuti da intervistare sulla corsa appena conclusa. Arrivo trionfale del compaesano Luca Rais che taglia per primo il traguardo della km 19,5. Non mancherà molto e vedrò arrivare in picchiata in quarta posizione il bravissimo Gian Francesco con un tempo da trailer navigato. Complimenti! Mai avuto dubbi in merito.
Sono certo che avrebbe potuto far di più. Giuseppe chiude con un ottimo risultato e soprattutto con la tranquillità di cui abbiamo bisogno quando corriamo un trail. Grande corsa anche la sua.
È il momento delle foto, delle chiacchiere, delle premiazioni. Arriva poi la meritata birra che ci offre un collega di Gian Francesco, che fa gli onori di casa. Esterzili, il suo paese, sta continuando così a coccolarci con una splendida accoglienza. Non lo riconosco subito: e dire che mi proclamo fisionomista! Con lui ed altri ho trascorso un po’ del mio tempo al quinto chilometro. Faceva parte del gruppo di volontari che dirigeva il traffico sui sentieri.
Ultimi saluti e si parte per casa. Purtroppo impegni familiari non consentono la nostra partecipazione al pranzo del dopo gara.

Edizione 2020 aspettami. Sfoggerò un pettorale per correre con un pizzico di agonismo e una sempre rinnovata voglia di cibarmi di questo angolo di paradiso.

#ScarepBenAllacciate e appuntamento a Esterzili per l’undicesima edizione di questo fantastico evento.


Non mancate perché so che ve ne pentirete!


Commenti

Post popolari in questo blog

Alla scoperta della compressione progressiva (BV Sport Italia)

Alla scoperta della compressione progressiva (BV Sport Italia) 17 DECEMBER 2018  ~  Amiche ed Amici di   Runner Escursionista , sono stato scelto da   BV Sport Italia   per testare l’abbigliamento sportivo studiato e realizzato dal noto brand   BV Sport. Felice e grato per la proposta, inizio ad aspettare la consegna del materiale che porterò a spasso per i sentieri. BV Sport (Booster Veines Sport) , ossia gli indumenti a compressione progressiva, graduale, differenziata per zone, che hanno cambiato il modo di intendere la vestibilità e l’utilità di gambali e non solo. Tu dici booster? E io rispondo BV Sport. Perché? La spiegazione è semplice. Il termine è diventato sinonimo di calza – o meglio gambale – a compressione perché è stata questa azienda a progettare la compressione  “intelligente” (progressiva e differenziata per aree) e realizzare questa innovativa – e ora molto diffusa – idea per noi sportivi. Se dici booster, ...

Marina, la MyLand (2018) e la solidarietà

Marina, la MyLand e la solidarietà 3 MAY 2018   Oggi parleremo di ultra trail running e solidarietà all’interno di un grande evento outdoor. In Sardegna, tra il 28 aprile e il 1 maggio 2018, si è svolta la MyLand MTB No Stop, affascinante avventura in moutainbike (giunta alla IV edizione) che quest’anno ha aperto i sentieri anche a chi desiderava viverli a piedi, utilizzando una traccia GPS ricevuta pochi giorni prima della manifestazione. Oggi il  Runner Escursionista  ha incontrato Marina Scibilia, in occasione della sua partecipazione alla prima edizione della MyLand Ultra Trail, che da Baradili (paese in provincia di Oristano) ha attraversato la Marmilla (subregione della Sardegna), giungendo sull’altipiano della Giara (che ospita cavalli selvatici – i Cavallini della Giara -, unica realtà europea di cavalli allo stato brado) coprendo una distanza di circa 120 km con un dislivello positivo superiore ai 2500 metri. Amante della vita all’aria ap...

Trail dell’Antennista

Trail dell’Antennista 19 NOVEMBER 2018  ~  18 novembre 2018, 18 trail runner e un cagnolino da me guidati sino alla vetta del monte Serpeddì (Sinnai, CA – 1069 m slm) con la scusa di partecipare ad un fasullo corso per diventare Antennista Trailer… Primo evento ufficiale per la mia   pagina facebook/Blog Runner Escursionista , con un tocco di goliardia per una meta ambita da chi si avvicina alla corsa in ambiente naturale e alla mountainbike. Tanti trailer che hanno grande esperienza maturata su salite e single track. Per l’evento denominato Trail dell’Antennista, un percorso a bastone, semplice da seguire ma con un interessante dislivello positivo distribuito sui primi 13 km (km 26,200 totali). In precedenza altri eventi organizzati e interamente gestiti da me ma con gruppi meno numerosi anche se su percorsi più articolati. Dalla sera al mattino, aggiornamenti sulle condizioni meteo. Purtroppo la pioggia sembra voler rovinare i nostri piani. Decreto la ...