Il sentiero di Eva: dalla Sardegna al Giappone
Amiche ed Amici di Runner Escursionista,
questa volta i sentieri della Sardegna ci conducono molto lontano dalla nostra isola: a Tokio.
Eva Cambedda, partita anni fa da Nuoro è approdata in Giappone per mettere nuove radici e oggi ci racconta la sua esperienza di trail runner.
questa volta i sentieri della Sardegna ci conducono molto lontano dalla nostra isola: a Tokio.
Eva Cambedda, partita anni fa da Nuoro è approdata in Giappone per mettere nuove radici e oggi ci racconta la sua esperienza di trail runner.
Ciao Eva, vivi e lavori a Tokio. Quale fascino ha esercitato su di te il Giappone?
Eva:
Ciao a tutti! E’ una storia un po’ lunga: in poche parole avevo bisogno di studiare una lingua e una cultura totalmente diversa dalla mia e perché non cominciare da quella dello judo, sport che ho praticato per anni durante il liceo?
Eva:
Ciao a tutti! E’ una storia un po’ lunga: in poche parole avevo bisogno di studiare una lingua e una cultura totalmente diversa dalla mia e perché non cominciare da quella dello judo, sport che ho praticato per anni durante il liceo?
La tua prima corsa in terra sarda e la prima sul territorio nipponico: quali immagini accompagnano questi tuoi ricordi?
Eva:
La mia prima corsa in terra sarda risale a quando ero alle elementari. Facevo parte della società sportiva “Monte Gurtei” e mi allenavo al Quadrivio. Allora mi piaceva la campestre – l’attuale cross per intenderci – e il ricordo più vivo è sicuramente quello di mio padre che mi incita a squarciagola. La prima in Giappone è stata nel lungo fiume sotto casa, dopo una pausa dalla corsa durata un paio di decenni… Comunque sono passata subito al trail: l’asfalto lo trovavo ripetitivo e il cross un po’ troppo in piano e dal battuto regolare.
Avevo bisogno dell’altitudine e dell’appoggio a sorpresa e il trail mi è venuto in aiuto.
Eva:
La mia prima corsa in terra sarda risale a quando ero alle elementari. Facevo parte della società sportiva “Monte Gurtei” e mi allenavo al Quadrivio. Allora mi piaceva la campestre – l’attuale cross per intenderci – e il ricordo più vivo è sicuramente quello di mio padre che mi incita a squarciagola. La prima in Giappone è stata nel lungo fiume sotto casa, dopo una pausa dalla corsa durata un paio di decenni… Comunque sono passata subito al trail: l’asfalto lo trovavo ripetitivo e il cross un po’ troppo in piano e dal battuto regolare.
Avevo bisogno dell’altitudine e dell’appoggio a sorpresa e il trail mi è venuto in aiuto.
Lingue straniere e trail running: il comune denominatore di queste due passioni, a mio avviso, è il viaggio. Parlaci della tua interpretazione del turismo lento.
Eva:
Io abito all’estero, quindi per me le lingue straniere sono il pane quotidiano. Nella mia vita, il turismo lento si traduce in un gruppo multiculturale del quale faccio parte: il TTR (Tokyo Trail Running) composto da persone provenienti da tutto il mondo con tre cose in comune: l’amore per il trail, la lingua inglese e il vivere a Tokyo. Grazie alle gare ho visitato tanti bei posti in Giappone, ma il tempo per fermarsi un giorno in più è un lusso che in pochi si possono permettere da queste parti.
Eva:
Io abito all’estero, quindi per me le lingue straniere sono il pane quotidiano. Nella mia vita, il turismo lento si traduce in un gruppo multiculturale del quale faccio parte: il TTR (Tokyo Trail Running) composto da persone provenienti da tutto il mondo con tre cose in comune: l’amore per il trail, la lingua inglese e il vivere a Tokyo. Grazie alle gare ho visitato tanti bei posti in Giappone, ma il tempo per fermarsi un giorno in più è un lusso che in pochi si possono permettere da queste parti.
Quali somiglianze e quali diversità si possono rintracciare nei trail “made in Japan” e di quelli “made in Sardinia”?
Eva:
Purtroppo non ho molta esperienza del trail in Italia in generale. Quando torno in vacanza nella mia Sardegna mi alleno sull’Ortobene; essendo di Nuoro ho la fortuna di avere questo gioiello a
disposizione, anche se è difficile riuscire ad avere un dislivello importante e a trovare sentieri battuti o appunto dei trail. Mi sembra, ma forse è una mia impressione, che in Sardegna siano più popolari le gare cross che i trail. In Giappone ci sono tantissime montagne tempestate di trail anche grazie agli appassionati di hiking che ci hanno fatto da apristrada nei decenni precedenti. Quindi siamo molto fortunati e possiamo trovare percorsi per tutti i gusti, dai più tecnici con dislivelli importanti passando per quelli meno accidentati con dislivelli minimi intorno ai 500 metri. La parola d’ordine è sempre la stessa, perdersi nel verde delle montagne.
Eva:
Purtroppo non ho molta esperienza del trail in Italia in generale. Quando torno in vacanza nella mia Sardegna mi alleno sull’Ortobene; essendo di Nuoro ho la fortuna di avere questo gioiello a
disposizione, anche se è difficile riuscire ad avere un dislivello importante e a trovare sentieri battuti o appunto dei trail. Mi sembra, ma forse è una mia impressione, che in Sardegna siano più popolari le gare cross che i trail. In Giappone ci sono tantissime montagne tempestate di trail anche grazie agli appassionati di hiking che ci hanno fatto da apristrada nei decenni precedenti. Quindi siamo molto fortunati e possiamo trovare percorsi per tutti i gusti, dai più tecnici con dislivelli importanti passando per quelli meno accidentati con dislivelli minimi intorno ai 500 metri. La parola d’ordine è sempre la stessa, perdersi nel verde delle montagne.
Oltre al trail running, quali sport all’aria aperta nutrono il tuo tempo libero?
Eva:
Sicuramente il ciclismo, ma solo come cross training per evitare il più possibile gli infortuni. Comunque sono un’amante dell’outdoor in montagna, quindi quando riesco faccio qualsiasi cosa: dal rafting al parapendio, passando per il kayak o la mountain bike, ma sempre a livello puramente amatoriale e senza pretese se non quella di stare bene nella natura. E poi il campeggio… ma questo comporta
barbecue e birre più che sport.
Eva:
Sicuramente il ciclismo, ma solo come cross training per evitare il più possibile gli infortuni. Comunque sono un’amante dell’outdoor in montagna, quindi quando riesco faccio qualsiasi cosa: dal rafting al parapendio, passando per il kayak o la mountain bike, ma sempre a livello puramente amatoriale e senza pretese se non quella di stare bene nella natura. E poi il campeggio… ma questo comporta
barbecue e birre più che sport.
Quale trail del Giappone consiglieresti ad un sardo e quale corsa della Sardegna ad un giapponese?
Eva:
In Giappone ci sono tantissime competizioni anche a livello internazionale, basti pensare all’UTMF (Ultra Trail Monte Fuji). Dipende molto dai gusti. Di solito i trail partono da un minimo di 20 km fino ad arrivare agli ultra che si avvicinano ai 200 km. Io amo molto l’Hakuba Trail tra le montagne di Nagano.
Ci sono tre percorsi: breve, medio e lungo. Io prediligo quello breve da circa 25 km D+ 1000 m perché è veloce e divertente, con una vista mozzafiato sulle Alpi giapponesi e gran finale alle terme. Oppure per gli amanti dell’ultratrail consiglio l’FT50, 52 km con un D+ discreto di circa 3000 m, tra le montagne a nord di Tokyo. In Sardegna non ho mai avuto il piacere di prendere parte a una gara, ma mi piacerebbe molto riuscire a partecipare al Supramonte Seaside Baunei (UTSS, ndr): un giorno quindi consiglierei proprio questa ai giapponesi.
Eva:
In Giappone ci sono tantissime competizioni anche a livello internazionale, basti pensare all’UTMF (Ultra Trail Monte Fuji). Dipende molto dai gusti. Di solito i trail partono da un minimo di 20 km fino ad arrivare agli ultra che si avvicinano ai 200 km. Io amo molto l’Hakuba Trail tra le montagne di Nagano.
Ci sono tre percorsi: breve, medio e lungo. Io prediligo quello breve da circa 25 km D+ 1000 m perché è veloce e divertente, con una vista mozzafiato sulle Alpi giapponesi e gran finale alle terme. Oppure per gli amanti dell’ultratrail consiglio l’FT50, 52 km con un D+ discreto di circa 3000 m, tra le montagne a nord di Tokyo. In Sardegna non ho mai avuto il piacere di prendere parte a una gara, ma mi piacerebbe molto riuscire a partecipare al Supramonte Seaside Baunei (UTSS, ndr): un giorno quindi consiglierei proprio questa ai giapponesi.
Tante corse lontano dalla tua isola: a quale trail corso in Sardegna sei maggiormente legata?
Eva:
Come già detto non ho avuto molte occasioni di correre “in casa” purtroppo. Sicuramente l’Ortobene è nel mio cuore.
Eva:
Come già detto non ho avuto molte occasioni di correre “in casa” purtroppo. Sicuramente l’Ortobene è nel mio cuore.
In Italia, in Sardegna, sta crescendo il numero delle trail runners. Se dovessi fare una stima ad occhio, quale realtà femminile caratterizza il trail running nipponico?
Eva:
Io vivo la corsa in un ambiente internazionale e posso dire che di donne trail runners ce ne sono tante e tutte con una grande tenacia e un gran senso di coesione tra loro. Purtroppo non ci sono altre donne italiane nel mio gruppo ristretto di corsa. È bellissimo riuscire a condividere una passione a volte molto solitaria con altre donne. Spesso mi capita di sentirmi con qualche amica e decidere di andare in montagna in due o tre e semplicemente correre fino a quando ce la sentiamo: è fantastico essere così in sintonia. Ovviamente alla fine si va alle terme e poi birra.
Eva:
Io vivo la corsa in un ambiente internazionale e posso dire che di donne trail runners ce ne sono tante e tutte con una grande tenacia e un gran senso di coesione tra loro. Purtroppo non ci sono altre donne italiane nel mio gruppo ristretto di corsa. È bellissimo riuscire a condividere una passione a volte molto solitaria con altre donne. Spesso mi capita di sentirmi con qualche amica e decidere di andare in montagna in due o tre e semplicemente correre fino a quando ce la sentiamo: è fantastico essere così in sintonia. Ovviamente alla fine si va alle terme e poi birra.
Prossimo obiettivo sui sentieri della Sardegna?
Eva:
Il Supramonte Seaside Baunei! (UTSS Ultratrack Supramonte Baunei…).
Eva:
Il Supramonte Seaside Baunei! (UTSS Ultratrack Supramonte Baunei…).
Grazie Eva per questa piacevole chiacchierata e per averci fatto assaporare i sentieri del Giappone.
Il trail running consente di esplorare territori, culture e il proprio animo garantendo anche l’istaurarsi di amicizie autentiche.
La Sardegna ti aspetta per una vacanza sui sentieri offrendoti ricche opportunità di scelta. Ben trentasei eventi di trail running per il 2019 con appuntamenti presenti su tutti i dodici mesi dell’anno.
#ScarpeBenAllacciate e via verso nuovi orizzonti!
Il trail running consente di esplorare territori, culture e il proprio animo garantendo anche l’istaurarsi di amicizie autentiche.
La Sardegna ti aspetta per una vacanza sui sentieri offrendoti ricche opportunità di scelta. Ben trentasei eventi di trail running per il 2019 con appuntamenti presenti su tutti i dodici mesi dell’anno.
#ScarpeBenAllacciate e via verso nuovi orizzonti!
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