Masua, un trail dolce e salato
Quando un pensiero trail entra in circolo e inizia a stimolare l’area cerebrale deputata al desiderio di
avventura non puoi che lasciare che la natura faccia il suo corso. Studi clinici hanno dimostrato che ignorare
questa pulsione porta le persone ad essere fagocitate dal divano. L’unico rimedio pare sia assecondare
questo input e vivere immersi nella natura.
Giovedì 12 luglio 2018, la data stabilita per dare forma al progetto trail che dal menù a base di sentieri ci
farà terminare il pasto con un dolce molto gradito.
Oggi sarà Gianluca – il mio amico MTBiker e avventuriero con cui ho condiviso lunghi giri in autosufficienza –
a guidarmi per i sentieri, lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.
Siamo a Masua (comune di Iglesias) e ci nutriremo di emozioni sotto il sole sardo.
Il lavoro di entrambi non consente di partire presto e dobbiamo perciò fare capo al grande desiderio di
concretizzare l’idea che si è ripresentata la settimana precedente: correre in mezzo alla natura e poi pagaiare
nel braccio di mare che si affaccia davanti a Pan di Zucchero, un maestoso faraglione che sarà la nostra
meta per il giro in kayak.
Arriviamo sul posto a mattina inoltrata, poco dopo le 11:00 a.m., con il sole che picchia più forte di quanto
potremo fare noi sui sentieri. Non perdiamo tempo: parcheggiamo, indossiamo lo zaino e partiamo.
Dopo un breve tratto di asfalto, il “crack, crack” delle nostre scarpe ci informa che siamo sullo sterrato, ma l’udito
è subito messo in secondo piano dalla visione all’orizzonte di Pan di Zucchero, che con fierezza ci guarda dal mare.
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Qualche gradino e in breve ci ritroviamo a giocare sui sentieri. La parte iniziale corribile cede spesso il
passo a tratti dove è la camminata ad essere la scelta più intelligente.
In più occasioni veniamo rapiti da ciò che ci circonda: il connubio terra e mare offre cartoline di un viaggio
da sogno.
Dall’alto possiamo ammirare anche la storia del luogo caratterizzata dall’attività mineraria.
Questo cammino conduce lontano e presenta alcune varianti, ma il tempo a nostra disposizione ci consentirà di percorrerlo solo in parte, visto che abbiamo scelto di ammirare Masua prima dalla terra e poi dal mare.
Affrontiamo due passaggi tecnici con corde fissate lungo un costone e utilizziamo una scala in ferro battuto
per superare un breve tratto verticale.
Continua l’alternanza del passo e, nonostante il grande caldo, non
mancano le occasioni per fare due battute, commentare il paradiso in cui ci stiamo muovendo e progettare
nuove uscite in totale autonomia e autosufficienza.
Lo sguardo volge spesso verso il noto faraglione. Ad ogni passo è sempre più bello. Le emozioni crescono e mettono a tacere la temperatura percepita.
Ancora antipasti di terra e poi ordineremo il dolce.
Il punto più fresco dell’itinerario risulta essere una piccola grotta che ci accoglie per pochi secondi, giusto il tempo di scattare due fotografie. Il tempo è tiranno e dobbiamo aver modo di goderci il mare dopo la traversata sui single
track.
Dopo esser passati in mezzo a piccoli sentieri incorniciati dalla macchia mediterranea, arriviamo in un punto
alto che presenta la segnaletica verticale del CAI: siamo quasi giunti al nostro giro di boa (terrestre, per ora).
Da qui il panorama è fantastico. Abbiamo la possibilità di proiettare lo sguardo lontano e così sognare come fanno i viaggiatori. Eccoci qui: quota e prospettiva impreziosiscono il disegno che stiamo realizzando
con i nostri passi.
Gianluca, guarda l’orologio e decreta la fine del giro di andata. Se vogliamo approfittare della quiete offerta da Poseidone è bene prendere la via del ritorno e salire sui kayak per una pagaiata senza sorprese. Qui il mare, con l’ausilio di Eolo, non scherza affatto. Prudenza e rispetto prima di tutto.
I sentieri tecnici ci riportano da dove era partita la nostra giornata.
Ci vestiamo per l’occasione: i kayak saranno i nostri destrieri per cavalcare il mare che oggi ci ha regalato le condizioni meteo ideali per una bella pagaiata. Paghiamo per il noleggio e iniziamo a puntare verso Pan di Zucchero. Il gigante ci accoglie e a noi non resta che ammirarlo in tutto il suo splendore.
Passiamo attraverso la grotta che disegna una sorta di galleria all’interno del titanico faraglione per poi ammirarlo da tutti i lati.
Gli ronziamo intorno, ma senza infastidirlo. Alle sue spalle il mare presenta un moto ondoso più allegro, ma non pericoloso. Una volta usciti da questo tratto le acque sono nuovamente calme e rilassate.
Pagaiata dopo pagaiata decidiamo per una breve sosta in un’altra galleria che attraversa questa sorta di isolotto e ammiriamo da lontano la parete rocciosa che ospita Porto Flavia (comune di Iglesias): un gioiello
minerario incastonato nella roccia che ci chiama al suo cospetto.
Una nuova insenatura con un’ombreggiata grotta ci attrae a sé: sguardi attenti a catturare ogni particolare, foto che fissano nella memoria digitale i bei momenti e si riprende a pagaiare.
Porto Flavia dal mare è incantevole. Sarà una delle mie prossime mete all’interno del turismo minerario.
Potrebbe essere utilizzata come location per girare una serie tv come Games of Thrones!
Lasciamo Porto Flavia e puntiamo verso riva.
Ad attenderci ci saranno birra e panino.
Una volta approdati sulla spiaggia ci dedichiamo a una bella nuotata rilassante. L’acqua presenta una temperatura perfetta e noi siamo due bambini che continuano a giocare in questa parentesi temporale.
Mentre mangiamo al sacco ripercorriamo mentalmente il percorso fatto, dalla terra al mare. Giornata da incorniciare come tante delle foto scattate durante queste ore di libertà.
Lasciamo Masua dopo aver fatto il pieno di emozioni. Torneremo nuovamente a far visita a Pan di Zucchero e percorreremo nuovi sentieri alla ricerca di altre immagini e ricordi da custodire nel cuore e nella memoria.
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