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Il credo del Runner Escursionista (o del Trailer)

Il credo del Runner Escursionista (o del Trailer)

“Questo è il mio zaino.
Ce ne sono tanti come lui,
ma questo è il mio.
Il mio zaino è il mio migliore amico.
È la mia vita. Devo preparalo come mi preparo alla vita.
Il mio zaino senza di me, è inutile. Senza il mio zaino, io sono inutile”.

[Il credo del Runner Escursionista (o del Trailer)]
Dall’amore per Full Metal Jacket (1987) di Stanley Kubrick, ho adattato alla mia passione per il trail running il Credo del fuciliere (Rifleman’s creed), testo recitato dal corpo dei Marines.
Correre sui sentieri richiede, in particolar modo in solitaria e coprendo lunghe distanze, oltre ad una buona preparazione fisica e mentale, abbigliamento specifico, calzature tecniche e il giusto equipaggiamento.
Ciò che ci occorre in un trail autogestito non sarà presente nei punti ristoro, oasi nel deserto presidiate da volontari che vi serviranno liquidi per la reidratazione e alimenti per il recupero delle energie.
Se hai deciso di andare per sentieri alla scoperta di un itinerario o semplicemente desideri correre un lungo
in ambiente naturale, allora devi indossare uno zaino per la tua giornata trail.
Anche in determinate competizioni è obbligatorio l’utilizzo dello zaino e di determinati oggetti che devono
essere custoditi al suo interno per eventuali emergenze o necessità.
Nelle corse autogestite le insidie possono essere maggiori in quanto il percorso che effettuerete non sarà presidiato: pertanto dovrete cavarvela da soli, più di quanto dovreste fare in un evento organizzato. Qui
non ci sarà un numero dell’organizzatore da chiamare che predisporrà l’invio di volontari sul percorso segnalato e non avrete la fortuna di essere raggiunti da altri atleti che potranno esservi di aiuto.
Tutto si complica lontano da casa, è bene saperlo ed esserne consapevoli sino in fondo. La responsabilità inizia prima di allacciare le scarpe da trail running. È buona norma indicare a parenti o ad amici trailer dove andremo a correre il nostro lungo in modo tale da poter offrire maggiori dettagli per un’eventuale richiesta d’aiuto. Ben consapevoli che in alcune zone non vi è copertura di segnale e che le chiamate che potrete fare saranno rivolte ai soccorsi e/o a parenti ed amici, dovrete pensare a tutto ciò che sarà utile portar con voi per la vostra corsa in modo da poter rispondere tempestivamente alle vostre prime necessità.
Perché considero lo zaino il mio migliore amico?
Partiamo dalle considerazioni fatte sull’assenza di aiuto ad opera di terzi in merito ai rifornimenti di liquidi e solidi. Trovarsi a diversi chilometri dai centri abitati e da fonti naturali (ad esempio durante il periodo estivo alcune potrebbero essere prive di acqua), disidratati e con un notevole calo di energie mette a repentaglio la nostra incolumità. Oltre a questo aspetto primario possiamo sottolineare la mancanza di piacere nel portare a termine un’uscita dove abbiamo patito la sete e fatto ritorno al punto di partenza con estrema difficoltà a causa di una scarsa pianificazione della corsa.
Lo zaino è il mio, il vostro, migliore amico perché consente il trasporto di liquidi e solidi che garantiscono di avere sempre il carburante per godersi i sentieri, nonchè la tutela della nostra condizione fisica.
Ma questo fondamentale alleato non va considerato solo come una dispensa trasportata sulle nostre spalle o peggio come un oneroso bagaglio. Al suo interno possiamo, anzi dobbiamo, inserire anche un piccolo kit
medico (consiglio quelli in tessuto) con tutto il materiale necessario per un primo soccorso (destinato a noi
o ad altre persone) oltre a medicinali che sappiamo essere indispensabili per le nostre necessità mediche.
In commercio esistono piccoli kit pronti all’uso, ma che possono essere arricchiti a nostro piacimento.
Bendaggi, cerotti, disinfettante, collirio (monodose, di base per occhi arrossati o per specifiche esigenze mediche), coperta termica, cerotti “second skin” sono poco ingombranti, leggeri e di grande utilità.

Ho imparato a mie spese il valore di una confezione di cerotti del tipo “second skin” (seconda pelle).
Durante le mie corse in solitaria, a causa di calze di scarso valore (errore mai più ripetuto) una cucitura aveva lesionato il quinto dito del piede dx, costringendomi ad improvvisare un bendaggio prima con alcuni
kleenex poi, terminati i fazzolettini, con foglie morbide trovate al di fuori dei sentieri. In qualche modo riuscii ad arrivare a casa, ma fu un ritorno poco piacevole, specialmente nelle parti in discesa. Da allora
questa tipologia di cerotto fa parte del mio equipaggiamento per i lunghi. Ovviamente da svariati anni utilizzo solo calze di ottima fattura, ma la possibilità che si formi qualche vescica sui nostri piedi è sempre da tenere in considerazione. Il mio consiglio è quello di imparare a conoscerei nostri piedi per capire in quale area potrebbe presentarsi un problema di questo tipo e acquistare una confezione di cerotti del tipo
second skin che sia il più versatile possibile. Data la dimensione ridotta delle confezioni si potrebbe optare
anche per due forme differenti di cerotto, al fine di avere una sicurezza maggiore. Ingombro e peso quasi inesistenti, ma ottima soluzione per risolvere questa spiacevole situazione. Vi assicuro che con questa tipologia di cerotti ho potuto correre per settimane anche percorrendo lunghi e tecnici sentieri.
L’accendino, perché no? Poco spazio, peso impercettibile e utilità nel caso sia necessario riscaldarsi con un fuoco.
Un altro oggetto necessario a chi va per sentieri è il fischietto. Nel caso i cui il vostro zaino ne sia sprovvisto, acquistatene uno e fissatelo in un punto facilmente accessibile (spallacci o cintura pettorale). Chiedere aiuto
e segnalare la nostra presenza è di fondamentale importanza.
Senza le comodità di trasporto dello zaino non potremmo neanche portar comodamente con noi una pila frontale e una powerbank. Questi due oggetti, a mio avviso, sono fondamentali nelle lunghe uscite in
solitaria. Immaginate di esservi persi o di aver sforato con l’orario di rientro a casa.
Una luce frontale vi garantirà di poter correre in tutta tranquillità. Ricordiamoci che i sentieri cambiano
aspetto con il buio. Una volta ho avuto alcune incertezze che poi si sono trasformate quasi in difficoltà nel ritrovare un sentiero nonostante avessi corso svariate volte in quella zona. Ricordo che per rientrare nella
strada principale fui costretto a passare in mezzo alla macchia mediterranea. Una lampada frontale (o di altro genere) mi avrebbe risparmiato graffi, tempo e non mi avrebbe messo in una situazione di pericolo in
quanto uscendo da un sentiero battuto in una situazione di assenza di luce avrei potuto mettere il piede in
un fosso e causarmi una distorsione o una frattura.
Ritengo invece la powerbank utile solo se la nostra uscita sarà particolarmente lunga e se abbiamo intenzione di far largo uso del telefonino per scattare un gran numero di foto o per la navigazione gps. Ne esistono vari tipi differenti per amperaggio, forma, dimensione e peso. Per chi fa traversate plurigiornaliere di trail running o in mountainbike ritengo molto valida la scelta di quelle ricaricabili sia mediante energia elettrica sia solare.

In base alla stagione in cui decidiamo di affrontare un lunga corsa trail in solitaria sarà necessario pensare ad eventuali indumenti da trasportare con noi. Ad esempio, nel periodo invernale o nella transizione da
autunno ad inverno o da inverno a primavera correre con un antivento/antipioggia è una scelta indicata ma
averlo legato in vita non garantisce di certo il massimo del comfort. Ecco che lo zaino, ancora una volta, si dimostra un valido alleato per le nostre giornate trail.
Da sempre porto con me un coltellino multiuso. Avere uno strumento per tagliare un bendaggio, ricavare da un ramo un bastoncino per agevolarci nella corsa, ritengo sia utile. Ne esistono di vari tipi con un
numero elevato di accessori.


Le esigenze individuali, la stagione, la durata prevista dell’uscita, insieme all’esperienza maturata, vi guideranno nell’utilizzo ottimale di questa importante risorsa.
Non vi isto invitando ad andar in giro sui sentieri come un animale da soma, ma di imparare a gestire lo spazio e il peso all’interno del vostro zaino per avere il massimo dell’autosufficienza e della sicurezza possibile. Imparerete presto ad ottimizzare spazio e peso del vostro zaino, rendendolo così il vostro più
grande alleato per il trail running.
Che dite: lo zaino è o non è il migliore amico del Runner Escursionista?

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