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Filippo Bianchi, vincitore della Villacidro Skyrace 2018


Filippo Bianchi, vincitore della Villacidro Skyrace 2018


Il 15 aprile 2018 si è svolta la seconda edizione della Villacidro Skyrace (VSR 2018).
Siamo in Sardegna – a Villacidro (CA) – e questa competizione, nonostante la cospicua presenza di gare di trail running, è unica nel suo genere in terra sarda.
Un dislivello positivo pari a 1640 metri distribuito su 21 km che si sviluppa sui monti villacidresi, attraverso single track che si insinuano nella macchia mediterranea, passando su roccia granitica, offrendo i profumi del
cisto e del lentisco, regalando poi alla vista i nerboruti olivastri, corbezzolo e fillirea per poi far addentrare i trailer in
boschi di lecci e di sughere con parti caratterizzate da un fitto sottobosco di erica, ginepro e rovi.
A parlarci della skyrace sarda un atleta giovane e di prestigio: il vincitore della VSR 2018.
Filippo Bianchi (sponsorizzato Montura e Scarpa), classe 1990, che con un tempo di 2h 05m 21s ha tagliato il traguardo davanti a tutti gli atleti nella prima tappa delle National Series Skyrunning.
1) Che tipo di percorso e di gara credevi che avresti dovuto affrontare?
Filippo:
Ho la buona abitudine di studiarmi il percorso nel dettaglio, altimetria e chilometraggio, per non arrivare impreparato alla partenza. A parte questo, mi aspettavo un terreno più semplice, meno tecnico e più corribile.
2) Quale percorso ti ha fatto diventare un atleta e in particolar modo uno skyrunner?
Filippo:
Ho iniziato con la corsa all’età di vent’anni, durante l’anno di volontario nell’esercito italiano. La gara con la quale ho iniziato ad avvicinarmi allo Skyrunning è la Blumon Marathon (25 km – 1300 m D+), gara di casa, nel Parco Adamello Brenta.
3) Questa tipologia di corsa in ambiente naturale si caratterizza per lunghe ed estenuanti salite: quali similitudini, a tuo avviso, è possibile rintracciare nella vita (privata, studentesca, lavorativa)?
Quali insegnamenti hai tratto dallo sport?
Filippo:
Lo sport è una palestra di vita all’aperto. Io personalmente ho avuto la fortuna di incontrare e stringere amicizia con persone fantastiche con cui condivido la passione per questo magnifico sport.
Questa disciplina ti insegna a non mollare, a dare il massimo anche quando si è in difficoltà o sotto pressione. Ti forma, ti fortifica e ti rende consapevole delle tue potenzialità.
4) Hai raggiunto il gradino più elevato del podio – primo assoluto – e nuovo record del tracciato.
Ad un ritmo veloce seguono ragionamenti altrettanto rapidi: quali pensieri ti guidano durante una gara così impegnativa?
Filippo:
Non ho mai troppo tempo per pensare. Spesso cerco di restare concentrato il più possibile, provando a non sbagliare nulla. Faccio attenzione al percorso, ricordandomi di bere ai ristori e mangiando quando necessario. Poi se ci si trova davanti si pensa a tener duro, a non mollare perchè il traguardo si avvicina.
5) Veloce come il vento e inafferabile come il tempo che scorre. Durante le competizioni riesci a catturare cartoline mentali dei luoghi che attraversi?
Quale immagine conservi della tua skyrace in Sardegna?
Filippo:
In gara purtroppo non alzo mai lo sguardo, se non per guardare quanto manca per raggiungere una vetta, quando la fatica inizia ormai a farsi sentire.
Per fortuna esistono le immagini che ti fanno apprezzare i luoghi ed i paesaggi che ci circondano. Mi è piaciuto moltissimo il piccolo altopiano che ho trovato in cima all’ultima salita, decisamente inaspettata.
6) Qual è il tratto che ti ha maggiormente impegnato durante questa gara?
Filippo:
La gara mi è piaciuta davvero in tutte le sue parti. Bellissima la seconda discesa, tecnica e da prestare attenzione. Emozionante il passaggio al Gpm Margiani con la successiva discesa su sfasciumi.
7) Ora nuove sfide attendono la suola delle tue scarpe. Prossimo obiettivo?
Filippo:
Obiettivi? Tanti, come i sogni.
Fine aprile gara qualificante ai mondiali lunghe distanze di giugno: proviamoci!
Poi, subito dopo, la settimana successiva, Trentapassi Skyrace, seconda prova della Italy Series.
Ringrazio Filippo Bianchi per aver gentilmente concesso il suo tempo per parlare di questa bellissima gara in terra sarda e per raccontarci il suo modo di interpretare la corsa in ambiente naturale.
Si evince dalle sue parole che un atleta non può essere sostenuto nel raggiungere i traguardi solo dalla passione, ma che a far la differenza è la determinazione e la disciplina.
Restare concentrati sul gesto atletico, in particolar modo nella corsa in ambiente naturale, a mio avviso, risulta fondamentale per non commettere errori (ampiezza della falcata, scelta del punto di battuta, cambio di ritmo, lettura ed interpretazione dei sentieri) e mantenere inoltre contatto con l’inesorabile scorrere del tempo.
Filippo di certo ha compreso come affrontare queste competizioni e sono certo che raccoglierà tante soddisfazioni in questa disciplina.
La Sardegna lo ha accolto a braccia aperte e non possiamo che ringraziarlo per aver abbracciato l’unica Skyrace presente in questa meravigliosa isola.
Con la Villacidro Skyrace (VSR 2019) ci incontreremo nuovamente il prossimo anno per un’edizione mozzafiato ed una grande festa finale.
Se volete conoscere ulteriori dettagli che hanno caratterizzato questo evento sportivo, vi invito a leggere questo interessante articolo sulla VSR 2018 ad opera della redazione di Foto Trail Running che ha vissuto a 360 gradi la manifestazione sportiva villacidrese.

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